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Chiesa parrocchiale di Santa Maria di Costantinopoli

La chiesa parrocchiale, nel corso degli anni, ha subito diversi interventi e restauri, ed è stata ufficialmente riaperta al culto nel luglio del 2000.
Indirizzo Str. Dietro la Chiesa, 15, 86030 Tavenna CB, Italia
Orari di apertura Sempre aperto
Punti di contatto
Cap 86030
Modalità di accesso

Assenza di barriere architettoniche

Ulteriori Informazioni

Costo: Gratuito.

Attraverso le Memorie di don Francesco Iurescia, parroco dal 1901 al 1950 si evince che l’arciprete pro tempore don Ferdinando Zaccardi fece una memoria  nella quale si cita la benedizione e la deposizione della prima pietra della chiesa, il 28 maggio del 1770, dedicandola a Santa Maria di Costantinopoli. Nella corona del portone di detta chiesa vi è inciso “D.O.M. Illirici gens cara Deo me extollere curant. Deiparae sacramenti regiam. Regis ero A.D. 1773“; non c’è nessuna memoria del termine dei lavori. Ai fianchi dell’altare maggiore però si legge “A.D. MDCCXCVI (1796). Simon Iaviculi S.P.F..”. Strutturalmente, la chiesa Parrocchiale ha una sola navata, è lunga m 39,70, larga 9,80, alta 11,40, non compresa la cupola; ha quattro altari laterali arricchite di stucchi, nicchie  e statue di bella fattura. Nel corso degli anni sono stati necessari diversi interventi e restauri; l’ultimo per l’installazione dell’impianto di riscaldamento a pannelli radianti sotto pavimento ha riportato alla luce un vecchio pavimento con disegno a mosaico. La chiesa è stata riaperto al culto il 2 luglio 2000, con la celebrazione della Prima Messa solenne del novello sacerdote Carlo Lamelza.


Le Statue

La statua di Santa Maria di Costantinopoli è molto antica in legno pesantissimo, rappresentante la Madonna col Bambino sul braccio destro, su una sedia e ai piedi una nuvola con due angioletti. La statua fu ritoccata a spese del popolo da uno di Santa Croce di Magliano di nome Michele Pilla nell’anno 1897. Quella di San Giorgio Martire non è databile non essendovi nessuna memoria al riguardo, ma è tanto bella quanto piccola. In legno, mostra il santo su un cavallo che guarda e colpisce il drago con la lancia. La statua fu probabilmente ritoccata dall’artista del genere Falcucci di Atessa, una quarantina d’anni fa. Viene fatta la relativa festa in 23 di aprile e nel 1903 fu celebrato il XVI centenario. La statua di Santa Irene, vergine e martire, è anch’essa in legno, invoca la protettrice dei fulmini e saette, rappresentata guardante il cielo con la mano destra sollevata. Il mezzo busto di San Giuseppe è di gran pregio, è portato in processione nella festa di San Nicola l’11 maggio, quando si portano tutte le statue della chiesa madre, esclusa la titolare e nella solennità dell’Ascensione. Ritoccata dall’artista Michele Falcucci di Atessa nel 1894 per cura di un certo Scipione De Notaris, il quale spese per tale opera un centinaio di lire., lastatua di San Desiderio Martire è una statua lignea con piedistallo ospitante una reliquia del santo.

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